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Caso Dahl

Uscito su Mediavox Magazine l'1-03-2023

 
I nfuriano le polemiche intorno al caso Dahl. Lettori, scrittori, editori, si interrogano: è giusto modificare il testo di un libro per rendere il suo linguaggio più inclusivo?
Il caso fa riferimento allo scrittore gallese Roald Dahl, grande autore di libri per ragazzi del secolo scorso. Scrittore tanto famoso che spesso i suoi testi sono stati usati per trasposizioni cinematografiche (Matilda sei mitica, Le streghe, La fabbrica di cioccolato ed altre).
Roald Dahl è morto nel 1990 e i diritti delle sue storie sono attualmente di proprietà di una società acquistata da Netflix.
Tale società ha approvato la revisione dei testi da parte di sensivity readers, così che le nuove edizioni dei libri di Dahl, nel Regno Unito edite dalla casa editrice Puffin, sono aggiornate tramite sostituzioni di parole ed anche riscritture di brevi periodi. Lo scopo è quello di rendere l’opera meglio accetta all’attuale contesto sociale e culturale. Aggettivi come fat (grasso) scompaiono, sostituiti da altri di significato simile, tipo enorme. Scompare anche la parola brutto e laddove si dice che la strega calva indossa una parrucca, c’è una postilla a spiegare che mettere una parrucca può anche non significare nulla di male.
Ma chi è il sensivity reader?
Si tratta di una figura nata nell’editoria americana e subito importata in Inghilterra ed anche in altri Paesi. Un lettore specializzato nel valutare le opere tenendo conto del rispetto delle persone nonché delle minoranze. Siamo dunque, come accade (o meglio dovrebbe accadere) sempre più spesso, in seno a una prudenza verbale costola della più ampia politically correct.
Parole come grassone, nano, vengono sostituite da altre. Anche la parola femmina viene sostituita dalla parola donna.
Ma perché il caso Dahl ha suscitato così tante polemiche?
Perché ha elicitato pareri molto contrastanti. Da un lato c’è chi apprezza la figura del sensivity reader, considerandola una innovazione positiva, al passo coi tempi. Dall’altro chi reputa che il testo originale non si tocchi, a meno che non sia d’accordo l’autore, che però in molti casi, come questo, non può farlo perché morto. Inoltre gli oppositori ridimensionano la figura dei sensivity readers perché tutto sommato promuove secondo loro un’operazione commerciale camuffata: è chiaro che chi è in sovrappeso può non aver voglia di acquistare un libro dove viene etichettato come ciccione.
Il mio parere è che i testi andrebbero lasciati così come sono, affidandoli al gusto, cultura, sensibilità del lettore, ciò che più conta.
Ma non è così semplice. Nel caso in questione, si tratta di letteratura per ragazzi, cioè persone che non hanno autonomie socio-culturali per capire che la parola ciccione è stata usata solo perché indicata in quel contesto di scrittura e non per esprimere giudizi discriminatori. Dunque la faccenda si complica e a noi tutti conviene riflettere per trovare risposte sia pure parziali ai quesiti che il caso Dahl ha sollevati.
Nel frattempo, dopo una settimana di polemiche su di esso, la casa editrice inglese Puffin, la più accreditata per quanto concerne la letteratura per ragazzi, ha annunciato di voler pubblicare in una collana a parte opere di Dahl in versione originale.
La letteratura per ragazzi, spesso trascurata dai media e dai lettori adulti come se fosse una scrittura di serie B, non lo è. E’ peraltro sommamente importante in quanto attraverso di essa e l’interesse per le prime letture, i ragazzi scoprono il valore dei libri. Non deludere i giovani è fondamentale.
Ma chi era Dahl, questo scrittore dalla forte vena grottesca, cinica, irriverente che continua ad avere così tanto successo da essere tradotto e venduto in tutto il mondo?
Roald Dahl è stato un uomo dalla vita travagliata e avventurosa che lavorò come pilota compiendo missioni durante la Seconda Guerra mondiale. In una di queste, per esaurimento carburante dové effettuare un atterraggio di fortuna che gli costò numerose fratture, anche al cranio, e una cecità transitoria. Impiegò molti mesi per riprendersi, ma dové dire addio al suo lavoro di pilota. Fece dopo sette anni ritorno in patria, ma da lì fu subito spedito all’ambasciata britannica a Whashington. Nel 1953 sposò l’attrice Patricia Neal, dalla quale ebbe cinque figli, ma la storia della loro famiglia fu segnata da molti lutti…
Tornato in Gran Bretagna, in breve tempo divenne popolare come scrittore per ragazzi. Suo anche il soggetto del film Gremlins, prodotto da Steven Spielderg.
Ma la cosa più straordinaria fatta da Dahl fu la messa a punto, insieme al suo amico Wade, ingegnere specializzato in idraulica di precisione, di una nuova valvola per curare l’idrocefalia.
Suo figlio Theo Dahl nel 1960 in seguito a un incidente automobilistico aveva sviluppato un idrocefalo, e nel corso degli anni molto patito perché la valvola di scarico del liquor cerebrale che gli era stata applicata si bloccava.
Rohald, l’ingegnere Wade e il neurochirurgo Hill, che aveva intuito come la causa di questi blocchi fossero i detriti del liquido cerebrale che andavano ad ostruirla, apportarono dei cambiamenti alla valvola standard, creandone una nuova detta WDT. Essa fece sì che Theo potesse convivere bene con la sua malattia, vantaggio di cui si giovarono molte altre persone al mondo. Per la loro invenzione non vollero mai ricevere soldi.