parallax background

ll retaggio dei libri

Uscito sul Quotidiano del Sud - Edizione di Salerno il 29-09-2020
Pagina culturale

 
Q uanto ci fa ricchi il retaggio dei libri!
Mi vengono in mente le parole di Vittorio Gassman, ascoltate in una vecchia intervista che lui rilasciò: faccio un lavoro che mi piace, e mi pagano pure!
Ecco. Si può stare in poltrona, a letto o sul divano con un libro tra le mani e leggere, viaggiare così senza muoversi e alla fine di quel viaggio ricevere una preziosa eredità.
Passaggio in ombra, Mariateresa di Lascia, pubblicato postumo ( 1995, Feltrinelli) perché l’autrice morì a soli 40 anni. Alcuni di noi più anziani rammentano quella donna piccolina che negli anni dei grandi referendum girava sempre incollata a Marco Pannella? Era lei. Io la ricordo bene, perché a quei tempi bazzicavo spesso con loro, a Port’Alba di Napoli. Allora noi giovani impastavamo i nostri ideali come fosse il pane. Volevamo sentirne l’odore…
Quella piccola donna aveva dentro di sé una grande forza, e contro la pena di morte nel mondo fondò la lega internazionale Nessuno tocchi Caino. Nella sua breve vita si occupò di diritti umani, civili e di scrittura. Fu sfortunata, morì troppo presto, lasciandoci però questo libro che è un capolavoro, tra l’altro nello stesso anno della pubblicazione vinse il premio Strega.
Perché ne parlo, cioè, perché parlo proprio di questo libro in particolare. Perché la sua lettura mi fece vedere con gli occhi scene che non ho mai più dimenticato. Mariateresa amava i mercati dell’usato. Comprava lì tutti i suoi abiti e Chiara, la protagonista del suo libro, in parte autobiografico, descrive senza mezzi termini il piacere che prova quando affonda le mani in quei panni che sono stati di chissà chi.
‘Nella casa dove sono rimasta, dopo che tutti se ne sono andati e finalmente si è fatto silenzio, mi trascino pigra e impolverata coi miei vecchi vestiti addosso, e le scatole arrampicate sui muri scoppiano di pezze prese nei mercatini sudati del venerdì. Ormai sono libera di non perderne nemmeno uno, e ho tutta la mattina per stare in mezzo alle baracche a rovistare a piene mani, tra stoffe colorate e sporche che qualcuno, per sempre sconosciuto, ha indossato tanto tempo fa.’ Indossare forse vite altrui? Quasi che in codesto rituale si realizzino travasi di sentimenti e misteriose energie?
E’ stato così che il retaggio di questo libro mi ha portato a camminare sulle spiagge cercando pezzetti di mattonelle rotte, che chissà perché ultimamente è così difficile trovare. Ho frugato coi piedi e con le mani tra i sassi e la sabbia, ho cercato, cercato, e quando ne ho avuti un bel po’ tra le mani, li ho pazientemente incollati su una vecchia tegola componendo un puzzle. Ora sulla parete di casa mia posso osservare quei pezzetti colorati come fossero tante vite ed essere pervasa da una sorta di serena euforia.
Quante storie, quanti accadimenti e luoghi diversi convergono nel mio puzzle. Come Mariateresa anch’io mi intreccio inconsapevolmente con altre storie, indosso il caldo vestito di altri e mi sento a mio agio.

Può farsi che i libri che leggiamo ci insegnino alcune cose, oppure che semplicemente ci diano una migliore messa a fuoco su altre. Io dico che è tutta comprensione in più, ed è una bella gratuita eredità.

Norma D'Alessio