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Margherita Hack, la signora delle stelle

Uscito sul Quotidiano del Sud - Edizione di Salerno il 14-042020
Pagina 'Cultura e Società'

 
M argherita Hack nasce a Firenze il 12-06-1922 da una famiglia di intellettuali. Al liceo è una giovane alta e forte che si cimenta bene nella pallacanestro e nell’atletica leggera, risultando anche campionessa in gare di salto in alto e in lungo. Lo scoppio della seconda guerra mondiale la costringe a interrompere gli studi, che successivamente riprende laureandosi in Fisica nel 1945 a Firenze.
La sua attività lavorativa inizia presso l’Osservatorio astronomico fiorentino di Arcetri, spostandosi successivamente a Merate in provincia di Lecco; infine nel 1964 giunge all’Osservatorio di Trieste per occuparsi di radioastronomia.
Sempre a Trieste, è all’università professore ordinario di astronomia nel periodo 1964-1992 (anno del suo pensionamento), e per lungo tempo membro dell’Esa e della Nasa.
Delle sue tante attività, privilegia sempre lo studio e la classificazione spettrale di categorie di astri, per cui viene chiamata La Signora delle stelle.
Trieste è la sua città di adozione, e dall’Osservatorio, dove occupa il suo studio quasi fino alla fine dei suoi giorni, al telefono risponde sempre volentieri alle domande dei giornalisti. E’ una persona semplice e schietta, con grandi capacità comunicative. Non fa mistero di essere atea (‘Non credo a un paradiso come a un condominio’), e amare più gli animali che gli uomini. Ha casa e giardino invasi da cani e soprattutto gatti, e sovvenziona associazioni animaliste.
Vegetariana da sempre, la carne afferma di non averla proprio mai mangiata. Ama pasti frugali, come un uovo ad occhio di bue e un’insalata. Nutre inoltre un profondo disinteresse per la cura della sua bellezza. Ha occhi azzurri e un caschetto di capelli che imbiancano presto e lei li lascia così. Il parrucchiere non le serve, in tutta la sua vita c’è andata solo una volta.
Col suo forte accento fiorentino, a cui non ha mai voluto rinunciare, racconta che la versione romantica della notte di San Lorenzo è solo una grande bischerata. Si tratta invece di un fenomeno fisico, quello delle perseidi, cioè delle stelle cadenti, che si può ammirare nel periodo che va dalla fine di luglio al 12 agosto circa. Dovuto alla frantumazione di una cometa, ha la sua massima ma non unica visibilità verso il 10 agosto.
Pur parlando spesso delle cose con scetticismo (nella nostra galassia abitano 400 miliardi di stelle, e nell’universo ci sono più di centomila galassie; improbabile essere i soli…), Margherita però vive anche lei una storia romantica, ed è con un giovane studente di lettere, Aldo De Rosa, che poi sposa e con cui resta per tutta la vita.
Sceglie di non avere figli e non se ne vergogna mai, anzi promulga la rivendicazione femminista al diritto di autodeterminazione e rifiuto della maternità rimanendo fedele alle sue idee.
Sono anni in cui tale scelta femminile viene giudicata egoista, ma Margherita non se ne cura, anzi partecipa pure al progetto Lunadigas, un documentario costruito per informare sulle ragioni di tutte quelle donne che non si sentono meno realizzate rinunciando alla maternità. Il docu-film esce nelle sale cinematografiche nel 2016, tre anni dopo la sua morte, e mostra anche la sua testimonianza.
La grande astrofisica muore il 29 giugno 2013, all’età di 91 anni, e c’è chi dice che ora il firmamento ha una stella in più. A poco più di un anno di distanza, muore anche il marito Aldo, malato di demenza senile. In tutte le interviste rilasciate, la scienziata ha sempre dichiarato di non tenere in gran conto le questioni di eredità, pure un testamento lo ha redatto, lasciando 20mila euro a testa a due associazioni animaliste diverse, l’ENPA e l’ASTAD. Alla badante del marito, risultata molto presente nel corso degli anni, sarebbero andati, dopo la sua morte, 100mila euro e la casa.
Ebbene, alla morte dell’uomo, salta fuori un altro testamento di suo pugno, che lascia erede universale l’amica-badante di origine albanese, Tatiana Gjerco, che finisce indagata con l’accusa di circonvenzione di incapace. Potrebbe essere stata lei, in un momento in cui Aldo non era più in sé, ad indurlo a cambiare il testamento. Chi è rimasto a tasche vuote (amici ed associazioni), pretende che ci si veda chiaro.
Si apre un’indagine, attraversando la quale la legge arriva a vederci chiarissimo, e la volontà dei coniugi, prima quella di Margherita, e poi quella di Aldo, di privilegiare la donna e sua figlia Eda, viene pienamente accettata dai giudici.

Ma per raccontare bene questa storia, bisogna indietreggiare.
A Tirana nel 1991 c’è una famiglia composta da una madre e una bambina. Il padre della bimba è deceduto quando lei aveva quindici giorni. La bimba si chiama Eda.
In Albania da un anno è morto il dittatore Enver Halil Hoxha, che per 4 decenni ha vessato il paese. Ad agosto migliaia di albanesi attraversano l’Adriatico sulle ‘carrette del mare’ per raggiungere l’Italia cercando una vita diversa. Tatiana e la figlioletta Eda sbarcano anch’esse a Bari. Eda ha appena un anno. La madre trova lavoro come badante ed iniziano un’esistenza nuova. La bimba cresce in fretta, e coltiva una passione che sembra nata con lei: guardare le stelle. Ne è talmente affascinata che per osservarle si fa venire il mal di collo. Una sera a casa loro c’è la tv accesa. Guardano la trasmissione ‘In viaggio nel cosmo’, con Piero Angela che intervista Margherita Hack. Gli occhi di Eda mandano scintille. Beve ogni parola di Margherita. La madre allora dice alla figlia perché non le scrivi, e la figlia, che ha dieci anni, timidamente lo fa, indirizzando la lettera all’Osservatorio di Trieste.
La scienziata le risponde subito, con uno scritto a mano, e tra loro due inizia un epistolario che durerà anni. Insieme pubblicano anche un libro a 4 mani per la Sperling e Kupfer: ‘Così parlano le stelle. Il cosmo spiegato ai ragazzi.’
Le chiamano ‘Le illuminate’.
Accade poi che Tatiana ed Eda si trasferiscano a Firenze, città natale di Margherita, che vi si reca spesso. Quando Eda ha 16 anni, le due si incontrano per un caffè al bar, un incontro emozionante e decisivo per entrambe. Andrà a finire che Eda va a Trieste a casa di Margherita e ci resta per tanto tempo, accompagnandola anche nei suoi innumerevoli viaggi. Hanno la stessa sete di apprendere, la stessa passione per le stelle, la semplicità che adorna non il corpo ma lo spirito. Anche Tatiana va a Trieste a vivere con loro, e si occupa della casa, ma non è proprio quel che si dice una badante, piuttosto un’amica. Insieme tutti e 4 formano una famiglia. Finito il liceo, Eda si trasferisce negli Stati Uniti, dove consegue la laurea in Matematica applicata e poi in astrofisica. Ritorna in Italia, a Trieste, dove lavora all’Osservatorio e dove dopo la morte di Margherita ed Aldo, da Tatiana assistiti sino alla fine, attualmente vive nella loro casa. Sì, perché la legge ha ritenuto che quella sia la sua casa.
Nel giardino ora ci sono ancora più gatti.
Nella biblioteca di famiglia, ventimila libri, dove Eda si perde.
Non di rado, ne apre uno scritto dalla sua ‘mamma adottiva’:
‘C’è qualcuno là fuori?’
‘Le stelle, ragazzi, sono meravigliose’
‘Come io vedo il mondo’
‘La mia vita in bicicletta’
‘Perché sono vegetariana’
‘Perché le stelle non ci cadono in testa?’
‘Nove vite come i gatti.'
'I miei primi 90 anni laici e ribelli.’
Etc etc.

Norma D'Alessio