parallax background

Morti lungo le strade

Uscito sul Quotidiano del Sud - Edizione di Salerno il 01-09-2020
Pagina culturale

 
C hi è morto lungo questa strada? E all’angolo di quest’altra? Se viaggi spesso in auto, vedi durante il tragitto, su un marciapiede, o lungo il gard rail, come pezzetti di un cimitero, dove qualcuno è perito in un incidente: un giovane, un bimbo, un anziano che lento pedalava sulla bici.
L’amore dell’uomo ha fatto di questi luoghi simboli di dolore e memoria, chi passa può osservare come può un legame perdurare nel tempo. Morirono in un pomeriggio si sole, o all’imbrunire o fu traditrice la notte? A noi che passiamo non è dato sapere.
Sappiamo solo che furono vite spezzate lungo la strada. La strada che ci porta in un altro luogo, portò loro verso la morte.
A volte io passo di fretta e non ci penso, talaltra mi interrogo su quei tristi destini. Mai però provo fastidio perché lì viene depositato un fiore. Credo sia una forma di consolazione per la disperazione o il vuoto dei parenti, gli amici. C’è invece chi si dice infastidito da queste ‘usanze tribali, da animismo. Non metto il fiore al morto, ma nel luogo dove è morto, come se quel luogo fosse animato’. In sostanza, per molti la morte deve frequentare solo i cimiteri, e non i luoghi dei vivi. Ci sono anche sindaci che hanno emanato ordinanze in tal senso, ricevendo critiche ed approvazioni, di tutto un po’. Alcuni ne fanno una questione di sicurezza stradale, perché fermarsi lungo il gard rail può causare incidenti, e questo discorso mi sembra molto ragionevole: incidenti dopo incidenti, no!
Nonostante ciò, queste usanze rimangono frequenti, e tra l’altro molto diffuse anche tra parenti ed amici di alpinisti periti in montagna, dove spesso per ricordo del defunto murano foto di ceramica nella roccia.
Frequenti anche in altri paesi oltre l’Italia. La Grecia, ad esempio, ha un triste primato per quanto riguarda gli incidenti stradali, e le strade e i viottoli greci sono spesso disseminati di cappelle votive che assomigliano a una cassetta della posta in stile inglese. Quando anni fa le vidi per la prima volta, ne rimasi molto colpita. Non conosco invece ma ho visto le foto, le cappelle funerarie disposte lungo le vie della Corsica. Sono bellissime, e dal punto di vista architettonico poco fanno pensare alla morte e molto alla vita, coi loro giardini ben curati e la loro ricercatezza. Alcune richiamano elementi del mare, ad esempio la silhouette di una nave o un veliero.
Ma ritornando al discorso iniziale, cosa vogliono dirci coloro che fuori del cimitero mettono effigi, depositano fiori? Esprimono solo l’amore per l’amato, o desiderano anche darci un monito?
Siate prudenti, perché non si muore solo negli ospedali, non si muore solo di malattia; anche procedendo lungo la strada o scalando una montagna si può fare un viaggio senza ritorno…

Norma D'Alessio